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Mi raccomando a voi altre, ragazze mie, acciò, se avete tempo, mi scriviate presto. Io vivo con il pensiero di voi, anime dolcissime, e con il desiderio ardentissimo di sentirvi liete e contente. E tu (signora Nina) lo sarai presto; all’arrivare di un tale costì il tuo cuore batterà più forte, ed io vedrò tutto, e vedrò le tue belle gote colorirsi ad un certo suonare di campanello, e vedrò le tue smorfie e i tuoi vezzi... mi spiace che non potrò sentire i discorsi, pure chi sa? Oh allora si che Arturo va un miglio lontano; perchè credi, Nina mia, che io non sappia niente?
Con quanta gioia verrei a rimpiazzarti nel posto d’infermeria di tua sorella! Bada che un giorno tornando dall’aver tenuta una lunga conferenza col forestiere (forse per affari spirituali) non abbia a trovare il tuo posto occupato, che io non ti cederei più!
Addio, Nina cara; credi alla tenera amicizia della tua Paolina.
XXXIX.
ALLA STESSA
a Bologna
9 Luglio (1832)
La tua carissima ultima di Roma mi ha ricoperta di confusione, e se non trovassi nell’intimo della mia coscienza la consolante certezza di non averti non solo mai dimenticato, ma anzi di aver