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dolore e non potevo nè scriverti, nè far nulla, chè uno soltanto era il mio pensiero, quello che mi agghiacciava dallo spavento; e non avevo cuore di tormentarti con i miei lamenti, con i miei pianti. Già sai che il tempo raddolcisce tutto, e perciò crederai che ora siamo un pochino più tranquilli, e quelle voci infami che si erano sparse nel paese e che ci facevano riguardare come assassino chiunque vedevamo, sonosi ammutite o forse erano sogni di fantasia alterata... ma forse anche erano vere, e di qui, ora o non si esce di notte, o si esce accompagnati con armi ed armati, il che Marianna mia, è cosa molto brutta e nuova per noi che eravamo finora innocenti e puri come l’acqua. Da tutto ciò vedi che se non abbiamo menato una vita lieta, ora poi è finita ogni speranza di pace, perchè nemmeno valerebbe il mutar paese, anche se il potessimo. e tu lo capisci bene. Fa che io veda presto i tuoi caratteri: ora mi sono necessari più che mai, ed ho bisogno di sentirti bene, e lieta più di quanto mi dici. Fa di salutarmi i tuoi genitori e di riconciliarmi con la mia Marianna, poichè sebbene Alaide abbia supplito per lei allorchè era inquieta, io non mi fido di Alaide la quale sta per andare in fumo e sparire, ed io avrei perduto per sempre un’amica dilettissima.
Nina mia, mi hai pur dato le cattive nuove! La malattia di tua sorella mi fa pena assai, ed il rimanente di quanto mi racconti mi fa rabbia, sicchè tutto insieme forma una bella dose di malinconia e di dolore che non puoi credere.