Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/129


105


Saluta i tuoi genitori; mentre bacio te e Nina con inesprimibile affetto.

Se ha vezzo per te quello che richiama il concorso di tanti forestieri, avrai veduto le funzioni della Settimana Santa, e sentita la musica del Miserere che la Staèl dice essere celebre in tutta l’Europa.


Sabato Sera. Ricevo la cara tua dei 19, della quale, e della tua si grande amorevolezza la tua Paolina ti ringrazia quanto più affettuosamente può; sebbene tu sii ostinata nel sostenere ch’egli1 si chiama Antonio, ch’è napoletano, ch’è grande, ch’è biondo, essa ti assicura ch’è uscita almeno da una penosa incertezza.


XXXVII.

ALLA STESSA

a Roma

7 giugno (1832)

               Mia Marianna,

Quanto mai mi sieno care le tue lettere io non te lo posso esprimere; una viva gioia, una ineffabile gioia mi prende il cuore quando vedo il segnale che una tua lettera è giunta. Debbono però scorrere molte ore prima che io l’abbia in mano, per-



  1. V. la lettera precedente.