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ad un modo, ma se sapessi, Nina mia, la malinconia che mi porta per aria, e tu mi chiedevi che ti scrivessi in modo da farti ridere: ora vedi se ciò era mai possibile. Ma tu che sei veramente buona e allegra, scrivimi, come mi hai promesso, e fa che io sia consolata udendo i divertimenti delle mie amiche, e vedendo com’esse sono liete e felici. Già voi altre sapete che io conto i momenti che passano fra una vostra lettera e l’altra, onde abbiate pietà di me. Addio, Ninetta mia: dammi un bacio, e divertiti anche per me (che in questo momento non posso tenere più gli occhi aperti dall’aver pianto).
XXXV.
AD ANNA BRIGHENTI
a Roma
14 Aprile (1832)
Cara Nina
Bisogna sempre ch’io ti repeta che le tue parole mi scendono dolcissime al cuore: a questo cuore che ti ama tanto, che batte più violente mente quando pensa a te, che ti brama felice con un ardore ineffabile, che crede che lo sarai; oh si, lo crede perchè tu lo meriti, o Nina mia. Ma, deh non pensare giammai che la tua amicizia, che quella della cara tua sorella, non sia un balsamo che ristora, che addolcisce tutte le mie piaghe;
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