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XXXIII.

AD ANNA BRIGHENTI

a Pisa

14 Febbraio (1832)

               Cara Nina!

Non ti sembra cosa troppo crudele l’avermi lasciata un mese senza le vostre nuove di alcuna sorta?

Che, tu forse non senti i miei lamenti, non vedi le mie smanie, quando scorrono per me i giorni pieni di dolore per non veder mai arrivare lettere da quelle care giovani che io amo con ardentissimo affetto? E pure finalmente tu mi hai scritto, e Marianna dal 28 di Decembre non ha pensato più a me un solo istante, a me che non mi accade mai di passare un’ora della giornata senza pensare ad essa, alla sua angelica bontà, alle sue fatiche, ai suoi felicissimi successi? Oh quanto ti ringrazio, Nina mia, dei racconti che mi fai dei lieti eventi della mia amica! oh come mi fanno essi sentire vivamente il piacere di essere amata da tal persona, che eccita tanto entusiasmo con le sue qualità angeliche! Tu crederai bene che questo è per me l’unico piacere a questo mondo, ed in questa desolata vita ch’io meno, ed il più puro, e quasi l’unico ch’io pur desideri di provare....