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ti ho a dire la verità, io trovava te meno degna di scusa di tua sorella, chè le tue occupazioni sono minori delle sue senza dubbio, e con maggior facilità avresti potuto trovare il tempo di dirmi una parola.

Ma tu lo avevi fatto, o cara, ed il diavolo ha voluto che si perdesse quella lettera con sommo mio dolore, perchè la vostra bontà non mi aveva avvezzata ad un silenzio così lungo, ed io non mi ci sapevo adattare. La povera Marianna è stata dunque abbastanza male per tenervi in pena? Io già me l’immaginava che la troppa fatica non le avrebbe fatto bene, ed in quest’anno ha faticato troppo davvero. Ringraziamo Dio che ti guari presto, e che ora passi l’inverno in un clima delizioso. Oh quanto mai ve l’invidio, o care mie! In una situazione come quella io mi riconcilierei colla fortuna malgrado tutti i torti che ne ho ricevuto. Io spero che la cortesia della signora Nina vorrà usarmi la grazia di darmi dei dettagli su cotesto soggiorno, e come essa lo trova piccante, ma chi sa se questa lettera ha la fortuna di piacerle? ed essa mi ha promesso ed assicurato che non mi darà altre notizie se io non avrò la fortuna di darle più nel genio. Ah è molto bizzarra questa signorina.

Io non credevo che Ascoli fosse così orribile come lo descrivi.

Se il soggiorno di voi altri nelle Marche fosse stato meno lungo, avreste portato con voi un’idea di questo molto vantaggiosa intorno al suo clima, chè il nostro autunno è stato una vera primavera. Ma se il viaggio da Bologna a


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