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nell’acqua e vi si affogavano. Fecesi finamente condurre in un’isola; colà per fortuna ancor non si erano veduti simili animali ed i topi erano talmente moltiplicati e sì audaci, che saltavano sulle tavole e sui banchi senza punto darsi pensiero della presenza del padrone. Gli isolani tutti erano tormentati da tale flagello; il re stesso nella regia ed udiasi in ogni cantuccio il sibilar di que’ molesti animali che tranquillamente rossichiavano ciò che loro veniva fatto di trovare. Il gatto incominciò la sua caccia ed in breve fece pulizia di due camere; allora gli isolani supplicarono il re di comperare la famosa bestiolina e quegli la scambiò con un mulo carico d’oro. Il terzo fratello co’ suoi ricchissimi tesori più grandi di quei degli altri due fe’ ritorno a casa e tutti benedisssero insieme alla memoria ed alla previdenza paterna.


IL LUPO E LA VOLPE.


Il Lupo teneva presso di sè la Volpe, la quale era costretta a fare il piacer suo, perchè più debole e non è a dire come volentieri si sarebbe liberata da tale molestia. Avvenne che andando insieme nel bosco, disse il Lupo: — Biondina, procurami qualche cosa per colazione, se no ti ingollo in un boccone. — Rispose la Volpe: io so che nel cortile di un contadino