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— Appunto; tu che non risparmi nessuno e togli il ricco come il povero, sarai mia Comare.

— Io farò tuo figlio ricco ed illustre; gli amici miei di nulla devono patir difetto.

— Il dì del battesimo, rispose l’uomo è sabato venturo, non mancare.

La morte come avea promesso comparve è fu una perfetta Comare.

Fattosi grande il ragazzo, venne un giorno la madrina, lo chiamò e seco lo condusse in una foresta, gli fece vedere un’erba che colà cresceva e gli disse: — Quest’è il regalo che ti fo. Voglio che tu sii un medico rinomato. Quando gli ammalati mandano per te, mi ti mostrerò; se sono dal capo di quelli puoi dire apertamente; quest’infermo lo guarirò, gli darai un po’ della tua erba e risanerà; se sto invece a’piedi, l’ammalato è mio; tu dirai quindi, non v’ha più nè medico, nè medicina che risanar lo possano. Bada bene di non adoperar l’erba contro il voler mio, ti potrebbe andar male.

Poco dappoi il figlioccio era in fama del più illustre medico del mondo; al solo veder gli ammalati di già sapea se morivano, oppur risanavano; gli uomini venivano dai più lontani paesi per condurlo a visitar gli infermi e gli davano in ricompensa molto danaro, sicchè in breve tempo si fece ricco sfondolato.

Accade che ammalò il re: tosto si mandò pel medico per sapere se aveavi speranza di