Pagina:Paoletti - Favole scelte dalla raccolta dei fratelli Grimm, Milano, 1875.djvu/56


47

— Dove vai? Giannetto. — Da Rita, Mamma. — Comportati bene, Giannetto. — Farò del mio meglio. — Addio, Mamma. Addio, Gian netto.

Giannetto è da Rita. — Buon giorno, Rita. — Buon giorno, Giannetto. Che porti di buono, — Non porto nulla io, devi darmi tu qualche cosa. — Rita regala un caprettino a Giannetto. — Addio, Rita. — Addio, Giannetto.

Giannetto prende il caprettino gli lega le gambe e se lo ripone nella tasca. Giunto a casa il caprettino è spento. — Buona sera, Mamma. — Buona sera, Giannetto. Dove se’ stato? — Da Rita. Che cosa le hai portato? — Niente, mi ha fatto un regalo. Che ti ha regalato Rita? — Un caprettino. — Dov’è? Giannetto. — L’ho messo nella tasca. — Hai fatto male, Giannetto, dovevi condurlo con una cordicella. — Non importa, farò meglio un’altra volta.

— Dove vai? Giannetto. — Da Rita, Mamma. — Comportati bene, Giannetto. — Faro del mio meglio. Addio, Mamma. — Addio, Giannetto.

— Gianetto è da Rita. Buon giorno, Rita. — Buon giorno, Giannetto. Che cosa porti di buono? Non porto nulla io, devi darmi tu qualche cosa. — Rita regala un pezzo di lardo a Giannetto. — Addio, Rita. — Addio, Giannetto.

Giannetto prende il lardo, lo annoda con una corda e lo tira dietro di sè: Sopraggiungono i cani, mangiano il lardo e fuggono.