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con quanto fiato avea in gola. Tu ci trafiggi l’anima, gli disse l’Asino — Che hai? Но annunciato il bel tempo, rispose il Gallo, perchè è il dì in cui la Madonna ha lavato le camicie del bambino Gesù e le vuol far asciugare; ma siccome domani è domenica e sonvi a pranzo de’ forastieri, la padrona è senza compassione, disse alla cuoca di mettermi a lesso e stassera mi taglieranno il collo. Così schiamazzo con tutte le mie forze, sinchè sono ancor vivo.
— Oh! cresta rossa, soggiunse l’Asino, vientene piuttosto con noi a Brema, in qualunque luogo, troverai qualcosa di meglio che la morte; tu hai una bella voce e quando tutti insieme suoneremo, riescirà un bel concerto. Piacque la proposta al Gallo ed in compagnia degli altri si pose in cammino.
Non potendo in quel giorno arrivare a Brema, si fermarono in sulla sera in un bosco e stabilirono pernottarvi. L’Asino ed il Cane andarono sotto un grosso albero, il Gatto si arrampicò e stette in mezzo ai rami ed il Gallo volò in sulla cima dove si credeva più in sicuro. Prima di prender sonno volle guardar da tutte le parti; gli sembrò di scorgere in lontananza un piccolo lume acceso; chiamati i suoi compagni loro disse, come poco lungi esser vi dovea una casa poichè si vedea risplendere un lume. — Su, disse l’Asino, andiamoci, qui l’albergo non è buono. Il Cane pensava; qualche osso ed un po’ di carne gli