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cile, purgato, conservando pur tutta la bellezza e schiettezza della lingua popolare.

Noi abbiamo avuto la fortuna, scrivono nella prefazione al Kinder und Hausmärchen, di conoscere presso Cassel, nel villaggio di Niederzwehrn, una contadina, la quale ci raccontò le migliori e più belle favole del nostro secondo volume. Era la moglie d’un pastore, robusta anzi che no e di poco oltre i 50 anni. Le fattezze di lei aveano alcunchè di spiccato e di aggradevole, l’occhio chiaro e penetrante. Conservava benissimo in mente le vecchie leggende, dicendo che tale facoltà non era di tutti, molti non le potendo ritenere. Adagio le raccontava, senza esitazione, con brio non comune, poichè vi provava piacere, e quando si chiedea ripetevale lentamente quasi da poterle scrivere sotto dettato; di modo che le abbiamo in tal guisa parola a parola conservate.

E furono così esatti, precisi e direi quasi scrupolosi, che molte ne scrissero eziandio ne’ dialetti in cui furono loro raccontate.

Svariatissimi sono i personaggi di queste favole; d’ogni specie animali, nani furbi, giganti sciocchi, streghe, ragazzi, operai, contadini, pastori, re, regine, Iddio ed i santi del paradiso. Tutto vi è con mano maestra collocato a suo posto: le descrizioni, gli usi, i costumi, le piccole cattiverie simili a quelle de’ ragazzi; inculcato vi è il rispetto a’ vecchi ed ai parenti, l’amor della famiglia, la virtù pre-