Pagina:Paoletti - Favole scelte dalla raccolta dei fratelli Grimm, Milano, 1875.djvu/126


117

ogni mattina col belare ci disturbano nel meglio del sonno, al nostro vicino ed egli ce le ricambiasse con un alveare? Lo porremmo a solatio dietro la casa, senza averne fastidio alcuno. Non hanno bisogno di essere custodite le api, nè di essere condotte al pascolo, volano via, da sè trovano la strada per ritornare e raccolgono il miele senza che noi facciamo la più menoma fatica. — Tu hai parlato proprio da donna intelligente, rispose Giannotto, senza indugio dobbiamo eseguir la tua proposta; inoltre il miele si gusta di più, nutrisce assai meglio del latte di capra e conservasi più a lungo.

Il vicino diede di buon grado un’alveare per le due capre. Le api senza posa volavano di qua e di là da mattina a sera, riempiano il bugno del miglior miele per modo che Giannotto in autunno ne ebbe una brocca ripiena.

La posero sur un’asse attaccato in alto ad una parete della loro stanza da letto; ma siccome temevano alcuno la rubasse o vi saltassero i topi, Rita andò a prendere un nodoso bastone poselo vicino del letto per averlo pronto senza doversi inutilmente alzare e così cacciar via gli ospiti non invitati.

Il poltrone di Giannotto pria di mezzodì mai non alzavasi volentieri da letto — chi si alza di buon ora, solea dire, consuma la sua fortuna. Una volta essendo ancora in letto a giorno già innoltrato, riposava dal molto