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sempre regnato la più fitta oscurità; i morti ne furono turbati e si risvegliarono dal loro sonno. Fecero infinite meraviglie allorchè riebbero la vista; il chiaror della Luna era per essi sufficiente, poichè i loro occhi eransi così indeboliti da non poter sopportare lo splendor del sole. Si alzarono tutti allegri e ripresero le antiche costumanze della vita. Una parte andò a giuocare ed a ballare; altri corsero a ber vino nelle osterie, si ubbriacavano, smaniavano, attaccaron liti, finalmente alzarono i bastoni e fecero la picchierella. Lo schiamazzo sempre faceasi maggiore e crebbe così che udissi in Paradiso.

San Pietro che stava alla guardia della porta, credette che que’ dell’Averno avessero fatto sedizione, chiamò a raccolta le celesti legioni le quali aveano scacciato il Maligno quando co’ compagni suoi volle dar l’assalto alla dimora de’ Beati. Ma siccome non veniano, saltò sul suo cavallo ed andò nell’Averno.

Colaggiù impose silenzio ai morti, comandò che di nuovo ritornassero nelle tombe loro; prese la Luna e l’attacco su in Cielo.