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— E che? ti gira il boccino, con queste gambe storte? Del resto se hai questo ruzzo possiamo provare. Che scommettiamo?

— Un Luigi d’oro ed una bottiglia d’acquavite.

— Accettato; possiamo subito metterci alla prova.

— Non tanta furia, mia cara; sono ancor digiuno, prima voglio andare a casa a far colazione, fra una mezz’ora son qui di ritorno.

La Lepre acconsente ed il Riccio se ne va.

Strada facendo pensava tra sè: la Lepre confida nelle sue gambe, ed io le farò una gherminella; sta in sul grande, ma è una sciocca, le costerà caro. Giunto a casa disse alla moglie; vestiti subito, devi venir nel campo con me.

— Che c’è di nuovo?

Ho scommesso colla Lepre un Luigi d’oro ed una bottiglia di acquavite a chi corre meglio e tu devi venire ad aiutarmi.

— Oh! Dio mio, marito mio! cominciò a lamentarsi la moglie del Riccio. Ma se’ matto? Come puoi vincere la Lepre alla corsa?

— Zitto, moglie mia, questo tocca a me e tu non devi immischiarti delle faccende degli uomini. Su lesta, vestiti e vieni.

Che dovea fare la moglie? Tacere ed obbedire.

Strada facendo, il Riccio le disse: — sta ben attenta, noi faremo la corsa in quel campo; la Lepre starà in un solco ed io nell’al-