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rosi dalle tignuole: ben fatto. Il dodicesimo disse: stamane ho dovuto condurre il carro ne’ campi, mi son fatto colla paglia un bel letticciuolo e tranquillamente mi sono addormentato; mi sguisciarono di mano le briglie e quando mi svegliai il cavallo stava per fuggire; più non avea nè testiera, nè sopramorso, nè alcun altro finimento. Un uomo che di là era passato aveaseli portati via; per giunta il carro si sprofondò in una pozzanghera e vi rimase; io senza darmene punto pensiero, di bel nuovo mi distesi sulla paglia. Venne finalmente il padrone e lo tirò fuori, se non fosse venuto, neppur io sarei qui; ma colà a riposare tranquillamente sul carro.
IL PASTORELLO.
C’era una volta un pastorello molto nel mondo stimato e pregiato per le saggie risposte da lui date a tutte le dimande che gli si faceano. Avendone inteso parlare il re di quel paese e non prestandovi fede, lo fece venire alla sua presenza e dissegli: se tu sai rispondere a tre dimande mie, io ti avrò come figlio e meco starai nel castello reale.
Quali sono, rispose il Pastorello.
— Eccoti la prima: quante goccie d’acqua ha il mare?
— Signor Re, fate turare tutti gli sbocchi