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Capìtolo IX.


MAGISTER ELEGANTIARUM.


Il giovinetto che era con me in quella spècie di scàtola bucata che è l’automòbile Bologna-San Piero a Sieve, pareva su le spine.

Egli era in quella età beata ed ancora implume, in cui nei tempi antichi si andava paggi e damigelli presso qualche barone. Mi si presentò nel fatto: Pierettini Giùlio, impiegato nella ditta «Daruk und Sohn», fabbricatrice di grammòfoni, fonògrafi e dischi dei più cèlebri artisti, con depòsito generale in Milano, via X, n. 7.

Egli non andava, come me, a Scaricalàsino — paese alla sua volta anche a lui sconosciuto — ma più oltre....

— Mio dio, dio mio! — diceva fra il sèrio ed il faceto — se si va avanti così, io sono completamente rovinato!