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80 | viàggio d’un pòvero letterato |
spento con onesta fisiologia, senza lasciar memòrie dannose. Ma ben più riprovèvoli sono quelle donne le quali accèndono le fiamme e non le spèngono, o le spèngono male. Per me voi siete una donna onesta, anche se la società vi giudica diversamente.
Le mie parole non la commòssero. Speravo che, dopo avere udito le mie liberali opinioni, esclamasse: «Lei è un vero uomo!». No, disse soltanto: “Mi digo che lu el xe un cèrego, de quei che fa le prèdiche„.
Il suo ideale era di lasciare la professione, comperare nella sua Venèzia, nel sestiere di Cannarègio, una casetta, su cui già aveva posto l’òcchio, mètterla bene, in òrdine, con belle càmere, disimpegnate....
— E poi?
— E poi affittare ad artiste come noi — disse. — Sapete che rende moltìssimo affittare? Lo sappiamo noi cosa costa! Noi paghiamo tutto il dòppio! Allora sì potrò fare la donna onesta! Oh, ma xe tardi.
Il quadrante dell’orològio segnava le cinque.
— Ninetta, desmìssiete!
— Peccato svegliarla, pòvera creatura.