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66 | viàggio d’un pòvero letterato |
E quel suo atteggiamento di nume in terra è intolleràbile.
Io mi trovavo immerso in queste idee quando, gràzie a Dio, mi sorse un’idea cretina. Essa mi venne suggerita da un enorme fragoroso carrozzone automòbile, che rotolava sui sassi della vècchia via Galliera e portava scritto: Bologna, Monghidoro, San Pietro a Sieve.
Monghidoro? Ma Monghidoro è il nome moderno di un antico nome, superbo e plebeo: Scaricalàsino! E v’è chi nomina Scaricalàsino come fosse un paese fantàstico! E un paese rupestre, a poche mìglia da Bologna. E l’idea esilarante e cretina era appunto nel ravvicinamento della dottorale Bologna, dove nei tempi antichi venìvano di Spagna e di Lamagna a caricarsi di dottrina; e poi Scaricalàsino, dove le schiere degli àsini scaricàvano le some loro, e facevano beatamente: «Ih! oh!». Oh, giòia di scaricarsi dalla soma della dottrina! Inoltre quel giorno era caldìssimo, e allora pensai anche che, dopo Scaricalàsino, veniva l’alpestre passo della Futa; e il Mugello; e le ginestre; e i grandi vèrtici dei monti. E questa era un’idea rinfrescante. L’automòbile risale la valle bellìssima