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vii. - Che cosa voleva Mimì | 63 |
Io ero stupito lì in mezzo alla cameretta.
— Ma il giorno in cui non potrò più amare — disse allora Mimì — , Mimi sarà morta.
— Addio! — dissi, ed ella mi guidava verso la porta.
Così ci lasciammo, e la porta si chiuse. Mi fermai un po’ lì fuori. Guardai a lungo, lì di fuori, il cordone verde, unto del campanello. Forse era ancor quello di tanti anni fa. Sopra v’era scritto in relazione alla sordità della vecchia: «suonate forte».
Quel vècchio cordone di campanello! Quante volte lo scossi! Squillava sùbito, ed al pìccolo squillo rispondeva un tuffo nel mio cuore. Veniva ad aprire la vècchia, che allora non era sorda. A i ho bell’e capè! Anca vo a zercà dlà Mimì. Mo se an so gnanca me duv l’è, sta vagabonda! Ande bein là, el mi cinein!
E l’ùscio si rinserrava.
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Rimasi lì per quella sùdicia via, che un tempo a me pareva la più bella via di Bologna. «L’amore? Probabilmente