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60 | viàggio d’un pòvero letterato |
— Voi del resto avete avuto sempre belle mani, anche quando non usàvano le manicure per tagliar le pipite. «Le belle mani!» Ecco un tìtolo squisitamente femminile. Un uomo sarebbe grottesco a intitolare così una sua poesia; mentre una donna può dire benìssimo, le belle mani, i bei fianchi, il bel ventre, e altre cose del gènere. Vedete la differenza tra il poeta e la poetessa? Mi piace: leggiamo.
La poesia cominciava:
Che belle mani avete;
Mi dite spesse volte.
— Chi dice così? È l’amante, vero, che dice così?
— Certo.
— Quale amante?
— Ma l’amante ideale. Andiamo, seguitate a lèggere.
Dunque seguitai a lèggere quei versìculi. Essi costituivano tutta una litania delle opere benèfiche e caritatèvoli delle sue mani. La poesia concludeva così:
Le mani, o mio gentile,
Che mi lodate tanto,
Belle non sono soltanto,
Son buone mani ancora.