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vii. - Che cosa voleva Mimì 53


— Io volevo lèggervi alcune mie cose; o le leggete voi, se vi pare; ma lèggere con amore, ve ne sùpplico — e pronunciò il mio nome di battèsimo melodrammaticamente.

— Figuràtevi! Lèggere è il mio mestiere. Saranno, suppongo, memòrie della vostra vita. Non è vero?

— No! Sono poesie!

— Poesie? Ma questo è un volume completo di poesie! — esclamai sfogliando il manoscritto che Mimì mi aveva messo innanzi delicatamente.

Come rimase male, pòvera Mimì, alla mia esclamazione dolorosa.

— Ma non siete anche voi poeta? — domandò.

— Una volta, Mimì! Ma da quando mi sono accorto che i nostri servizi pùblici vanno male perchè vi sono troppi poeti, ho smesso di èssere poeta. Ma che peccato, Mimì, che voi non foste poetessa nel tempo che anch’io cantavo come un merlo! Voi, invece, come avete fatto a diventare poetessa?

Pòvera Mimì, lei credeva quella mattina di ricèvere da me le più sentite congratulazioni letteràrie, ed io dissi quelle parole con la voce accorata come