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vii. - Che cosa voleva Mimì 51

gata agli eroi; mi dispiace di èssere stato pìccolo borghese. Lo Spad..., del resto, non vi amava....

— Questo lo dite voi — scattò Mimì. — A suo modo, sono stata amata da lui. Certo col senso della bellezza che egli aveva, preferiva le donne tizianesche, i grandi corpi statuari. E me lo confessava con la sua divina brutalità.

— E voi eravate sotto misura....

— Impertinente! — disse Mimì facendo anche più tondi i suoi occhioni e scoprendo i suoi denti così deliziosamente che mi parve di rivìvere per un àttimo della mia giovinezza.

— Ah, cara Mimì, — esclamai — se io avessi supposto in voi questo nòbile e così raro culto pei morti, vi avrei offerto anch’io, come costui, il mio cadàvere imbalsamato. Era, allora, una cosa discreta: magro, biondo.... Converrete almeno, che io, invece, vi ho amata moltìssimo.

— Voi? Voi non sapete amare; voi non avete veduto in me che un poco di fèmmina, condita bene, che vi stuzzicava l’appetito.

— E non ne parliamo più — dissi. Io mi ero alfine seduto. Ella si stava in piedi davanti a me e le sue mani