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38 | viàggio d’un pòvero letterato |
Mi guardò stranamente, quasi con una spècie di compassione. Poi disse:
— Sentite — e mi chiamò ancora con dolcezza per nome — ; ho bisogno di voi. Non me lo negate questo favore....
— Io rimango, signora, qui a Bologna, sino a mezzodì di domani, anzi di oggi — risposi guardando il quadrante dell’orològio. — Se in questo tempo vi posso èssere ùtile, ben volentieri.
— Caro (e ripetè il mio nome), io so che adesso voi siete letterato....
— Chi vi ha detto queste cose?
— Non avete voi scritto dei libri?
— Ma sì, qualcosa del gènere, ma per combinazione. Voi dicevate, Mimi, che avete bisogno di me?
— Ah, sì! Allora venite domattina, verso le dieci, a casa mia....
— Verso le dieci? A casa vostra? Bene. Voi dove state di casa?
— Come, non ricordate più? Via Avesella.
— Sempre lì?
— Sempre lì.
— Allora alle dieci....
Ella disse:
— Io vi trovo abbastanza bene.
Ed anch’io di rimando le dissi: — Io