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xx. - Dunque ròndini, addio! 213

sua arpa era ben grande! Ma forse egli ne aveva sgomento, perchè, allora, anche la guerra.... La guerra sempre? e la notte si doveva bàttere il petto come il Petrarca quando gli si affacciava la magnificenza carnale di madonna Làura; se non che Pàscoli non possedeva Dio a cui domandare mercè.

Ma come spesso mi avviene, io ragionavo per passione. Giovanni Pàscoli era come un vero santo, il quale voleva tutto il bene, perchè aveva conosciuto tutto il male; e di questa santità la sua poesia portava le divine stigmate, come ebbi documento il giorno che egli morì.

Quando egli morì, ci fu un grande funerale in Bologna, e la gente faceva confronti fra questo funerale e quello del Carducci e quello di non so chi altro. Ma in quel giorno in Bologna vidi sopra la casa dove abitava il Pàscoli fuori di porta d’Azèglio, un gran màndorlo improvvisamente fiorire. E la sera in una bottegùccia vidi una giovanetta cieca e di ùmile condizione, la quale piangeva; e domandàndole io perchè, rispose; per la morte del Pàscoli. Ella non lo conosceva di persona, ma diceva che per le