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Capìtolo XIX
LA FESTA DELLA MAMMA.
Questo fu il sogno di quella notte di estate.
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Non è il ****? Non è il giorno della mamma? Io le porterò di bei dolci, i più fini che troverò. Non sarà come quell’anno che io giunsi in ritardo; ed io avevo per mano il mio bambino affinchè venisse anche lui alla festa; e così si ricordasse della madre mia. Pòvero bambino! Era tutto pàllido, tutto vestito di bianco; ma i suoi occhi èrano attòniti e le sue scarpe èrano vècchie, slabbrate, senza tacchi....
Sì, sì, ora ricordo: fu il calzolàio: aveva promesso le scarpe nuove, e non le portò. Con la scusa che sono pòveri
A. Panzini. | 13 |