Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
192 | viàggio d’un pòvero letterato |
Ma allorchè discese il vèspero, dopo il lungo merìggio, una luminosità cilestrina venne dal mare.
Riconobbi quella luce, ed essa riconobbe me; e ne stupii come di una carezza dell’infànzia.
★
Trovai una stanza in un albergo e mi addormentai di un greve sonno.