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xvii. - Pìccoli penati 177




Scompartimento deserto di terza classe.

Fra i due sedili si stava una giòvane donna. Era un visetto da Maria Vèrgine, ma senza beltà. Ella pareva continuare in treno le consuete occupazioni della sua pìccola casa, interrotte dal viàggio mattutino: aveva allattato un suo piccino; aveva disteso il trapuntino; vi aveva deposto il fantolino ed ora lo spiava affinchè nessuna perturbazione avvenisse: èrano chiusi gli sportelli dei finestrini dalla parte del sole nascente, rialzato il trapuntino, posto lievemente un fazzolettino bianco sul volto del dormiente.

Fra i due sedili, — immoto presso la mamma, — si stava un altro fantolino, di circa quattro anni, con un càndido grembiale, scarpettine pulitine, braccia nude, gambine nude: pareva in camìcia. Le due manine sì tenèvano come in equilìbrio fra i due sedili: il verde della campagna, desta al primo sole, si rispecchiava nella diafanità delle pupille liquide, con immenso stupore. «Oh, la casa che balla e cammina! oh, quanto

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