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Capìtolo XVII.


PÌCCOLI PENATI.


Un’agitazione nervosa mi aveva tenuto per tutto il viàggio mattutino da Bologna a Rìmini; nè poteva stare io fermo o seduto. E più il treno mi portava verso quella città, più l’ossessione nervosa cresceva: un antico male. Percorrevo su e giù il lungo treno quasi vuoto, e cercavo qualcosa di diverso a cui attaccare il pensiero. Corri, vècchio treno e pòrtami via il pensiero! Ma andava così adagio il treno mattutino della Romagna!



Per buona ventura, in uno scompartimento di seconda classe si svolgeva un piacèvole ragionamento: c’era una signora di mezza età, dolcemente tonda,