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xiv. - Pècore e uòmini 145


Quanto ai mòbili, era un’ingènua contaminazione del conforto moderno con antichi arredi che oggi sono chiamati di pèssimo gusto, cioè angioletti di gesso, frutti di scagliola, tappetini fatti con ritagli di stoffe: tutte cose che si consèrvano nelle vècchie case di Romagna, la quale è piuttosto conservatrice benchè àbbia fama di èssere rivoluzionària.

Ispezionai rigorosamente.

— Questo, orrìbile, cos’è? — domandai al proprietàrio, indicando alcune chiazze nere, su la parete contro al lavamano.

— Mah! Quando si làvano — disse bonariamente —, invece di scostare il catino, buttano tutti i sbruffi dell’acqua sporca sul muro. Sicuro già che l’è poca pulizia!

— E quest’altro, più orrìbile, cos’è? Il brav’uomo allargò le bràccia:

— Lo crede, el me signor — disse, — che ho fatto imbiancare tre volte da quando che sono qui? E ho fatto mèttere la sputacchiera apposta, come usa adesso. Macchè! loro tìrano al bersàglio. E gente che a vederla pare pulita; forestieri, gente come lei, che non si

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