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112 | viàggio d’un pòvero letterato |
il loro Battistero e il loro Cimitero. Poi i bimbi ruzzàvano, e quei monumenti parèvano protèggerli e non adontarsi.
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Quel Battistero, quella Chiesa, quella Torre cantante, quel Cimitero, adorni dei più bei segni della resurrezione, che cosa èrano? Asilo e pàtria; il luogo del battèsimo, il luogo delle nozze, il luogo della pace. Una religione, insomma!
La speranza immensa abitava allora dietro queste porte. Oggi le nostre patrie sono più grandi, e vi sono tanti asili e tanti manicomi, con tanta igiene, che una volta non si conosceva nemmeno. Ma questi edifici moderni non sono belli. Perchè? Perchè non li ha edificati la pietà; e nè anche la religione. V’è bensì chi dice oggi di crèdere nella religione dell’umanità. Ma ci possiamo fidare?
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Come fuggìrono veloci quelle ròsee ore del vèspero! Il monte di San Giuliano, dietro la Torre pendente, pigliava