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84 | viàggio d’un pòvero letterato |
— Ma in che cosa rovinato, bel signore?
— Ma i miei vestiti, porco can! Non vede lei in che stato sono ridotto?
Confesso che io fui molto sorpreso da queste parole, perchè io ammiravo — oltre che il paesàggio — anche il mio compagno.
Egli era un paradigma: pareva venuto fuori, fresco fresco, da una ditta di mode: High life, English taylor, Al mondo elegante.
Egli non guardava punto il paesàggio; ma si stava tutto composto sul suo seggiolino, e ad ogni colpo del polverone, piegava il capo come il soldato nuovo, ai primi colpi di fucileria.
Disse:
— Supponendo di arrivare sano e salvo, io mi presento che sembro un vero mostro. Pensi, in un hôtel di primo òrdine, pieno di signori e signorine, sbarcare così! Ho preso tutto — e indicava la valìgia — smoking, pijama..., ed ho dimenticato la spolverina da viàggio! Ho dimenticato? Non ci ho pensato.
— Lei va a fare un poco di villeggiatura? — domandai.
— Sì, un po’ di campagna, e se ne ha