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90 | i trionfi di eva |
muore, e come si muore e perchè muore il padre e la madre.
Non ero, dunque, molto preoccupato e seguitavo la solita vita.
Ma un giorno io lo attesi invano; non venne, e allora entrai con angoscia nell’ospedale: i medici e gli infermieri mi dissero che sarebbe morto presto. Passò la notte dell’agonia, eterna come una vita di dolore: io era presso il letto, la sua mano era sulla mia: i suoi occhi su me: egli si spegneva, io cadevo esausto ai piè del letto, come sotto un letargo potente: mi scuoteva ogni tanto un lume, poi un infermiere, poi un medico, poi un prete e molta luce, poi un gran silenzio finchè la mano di mio padre si staccò dalla mia. Allora mi portarono via di lì.
Fuori era levato il giorno.
Io ero solo e ho dovuto provvedere a tutto.
Venne in cerca di me un mercante di bare che mi condusse nel suo deposito, dove aveva molti suoi soprabiti dei morti, ed io volli comperare la più bella, la più forte bara.
Io ho voluto provare la misura e mi sono disteso dentro, e lui mi diceva: «Oh, ci sta benissimo!»
Allora io compii l’atto macabro con una grande indifferenza: ma da allora qualcosa di quel soprabito dei morti rimase attaccato a me.
Dopo io andai ad un convento di frati e dissi che mio padre era morto e che aveva desiderato una croce e un frate. Io pregavo uno di loro di