Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
56 | i trionfi di eva |
trasportava il nido dal largo feltro ad una graziosa maggiostrina, molto primaverile, molto eretta sulla bella chioma. La sua penna d’airone ferì molti cuori e indusse a molte e audaci speranze. Ma l’umile colazione che ella portava nella borsetta, testimoniava troppo eloquentemente della sua onestà e della sua povertà e induceva al rispetto. Uno stecco di mandorle tostate, due datteri canditi erano i soli omaggi che ella accettava dai suoi camerati, alla luce del sole e al prezzo di cinque centesimi dal vassoio piramidale di ottone che il venditore di caramellati! ostentava sulla porta dell’Università.
***
Un giorno vi fu una gran notizia fra gli studenti.
La Reginella ha gettato il suo fazzoletto: la Reginella s’è innamorata.
Da due mesi gli amici le andavano ripetendo:
«Signorina, Torri le fa una corte spietata.»
«Davvero?» e rideva.
«Signorina, Torri non mangia più, non ride più; è pazzamente innamorato.»
«Davvero? gli ordineremo una cura ricostituente» e rideva.