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La gioventù di Leo era stata triste.

La rosa non era voluta fiorire sul margine della sua nova vita.

Ed è per questa ragione che egli, in sui vent’anni, cioè prima del tempo, era uno spirito meditante ed austero, e altresì un refrattario all’amore.

Questo suo naturale, fra le molte centinaia di giovani dell’Università, rendeva Leo altrettanto noto quanto lo rendevano i suoi calzoni, i quali non arrivavano mai a nascondere i legacci delle mutande e i due tiranti delle scarpe.

E i suoi calzoni non arrivavano alla lunghezza normale della moda per la stessa iniqua ragione per cui il suo pranzo si ostinava a non oltrepassare il limite di soldi venti, e la cena si manteneva alla virtuosa sobrietà di un pezzetto di cacio salato o di salame.