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40 | i trionfi di eva |
Quando furono presso di noi, udimmo uno degli accoliti dire a mister Douglas:
— Caro Douglas, le cose non sono andate, perfettamente, secondo i vostri programmi....
— Io, conte — disse freddamente una delle dame — ve lo avevo preavvisato ieri? Fate, ma guardate che vien fuori uno scandalo. So come è fatta quella donna, credetelo a me! Pare, ma vi sbagliate. E voi, no! Bisogna accenderla! dicevate. L’avete accesa e cosa avete guadagnato? guardate lì....
Si erano fermati davanti a noi: guardammo lì dove indicava il dito della dama: esso segnava il volto di mister Douglas che prima, non avevamo osservato.
L’uomo camminava cupo e preoccupato: teneva sul volto un fazzoletto, rosso di sangue. Il volto era striato di lividure e di solchi sanguigni.
I due uomini scoppiarono in una risata, ma era un riso acido e forzato. Disse uno dei due:
— Una lotta indimenticabile, uno spettacolo unico: tutta la cristalleria per terra faceva l’effetto d’una scarica di wetterli. Mister Douglas, se voi conservate ancora gli occhi porgete i dovuti ringraziamenti ai due sottoscritti. La marchesa tirava alla faccia, disperatamente. Ma sapete che ce n’è voluto per distaccarla?
— Fi des betises, fi des bêtises, mes amis — muggiva mister Douglas — plutôt tâchez d’apaiser ce diable de femme.