Pagina:Panzini - Trionfi di donna.djvu/41


il trionfo del marito di clodio 37


— Imprudente — fece il dottore.

— Perchè imprudente? Sarà andato a casa.

— Se veniamo noi da casa e non l’abbiamo incontrato!

— Avrà preso un’altra strada, di notte non ci si vede.

— Che imprudenza — ripetè il dottore — Quel disgraziato ha capito tutto.

— Quel cretino? Ma che vuole che abbia capito mai? Anche se gliela fanno sotto gli occhi non capisce.

Non c’era altro da dire nè da recriminare.

Uscimmo dalla farmacia, dolenti entrambi dell’accaduto e ci avviammo alle nostre case presso la riva del mare.

E dopo che eravamo andati alquanto in silenzio, io chiesi:

— Quali induzioni voi ricavate, amico, da questa fuga repentina? un risveglio della sua dignità d’uomo e di gentiluomo? o una fuga per isfuggire la presenza d’un testimonio della propria vergogna?

— L’ora per le induzioni — rispose il dottore — non è la più adatta, amico; fra poco sarà giorno. D’altronde accontentiamoci di soccorrere i mali degli altri, come abbiamo fatto questa notte, ma non di più; non condividiamo la sventura altrui benchè si dica ogni giorno questa trita frase: «io partecipo alla vostra sventura.» Fra le altre cose non è pratico: trasmet-