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il trionfo del marito di clodio 35


I due corpicciuoli dei figli del marito di Clodio, buttati là sul letto come se una mano brutale ve li avesse scagliati, dicevano a noi questa querela mentre il padre e la madre correvano alla loro pazza ruina.

Il cameriere non doveva avere questi pensieri pel capo: esso ci diede una muta di vestiario, la biancherìa richiesta, ci avrebbe data la casa se la avessimo domandata. Che cosa importa ai camerieri? Giacchè il cameriere è l’uomo a cui nulla importa. Rinchiuse la porta senza nè anche domandare a chi avesse consegnato quella roba.

Ritornammo verso la farmacia, ma avevamo a pena svoltato l’angolo che il giovanotto ci venne incontro:

— Ah, sono loro — fece da lontano — lo hanno incontrato?

— Chi incontrato?

— Quello della gialappa, il marchese.... Oh, bella!

— Ma il marchese non è qui?

— Macchè, è scappato via di corsa, io gli sono andato dietro per un poco, l’ho chiamato, gli ho domandato se era diventato matto, eh sì! correva come una bicicletta: «Va un po’ a farti....» e sono tornato in bottega.

Il dottore aggrottò le ciglia e domandò al giovanotto:

— Ma lei gli ha detto niente? Evidentemente lei deve aver commesso qualche imprudenza....