Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
il trionfo del marito di clodio | 31 |
Ma sapendo che nulla offende gli uomini di ingegno come il porre in raffronto e il coglierli sul fatto della loro contraddizione, così mi tacqui sul cominciato proposito e chiesi in quella vece:
— Lo scopo, amico, di un’azione simile.
— Lo scopo? Ma è semplicissimo — interloquì il farmacista —: un’orgia da disgradare le cene di Nerone che ho lette nel Quo Vadis.
Noi due tacemmo: il medesimo pensiero si era già formato nella nostra mente.
— Lui — proseguiva trionfante il farmacista — si permette la libertà di stare sempre alle costole di lei, sempre legato alle magnifiche colonne delle sue gambe. Credete che ciò faccia piacere a tutti? No! e loro lo hanno mandato a letto col mal di pancia. Uno stratagemma permesso nel codice d’amore.
La facezia del giovanotto rimase senza risposta.
— Comunque sia, ciò non ne riguarda che molto mediocremente — concluse il dottore —; fra poco quando si sveglia gli darà del cognac. Noi bisognerà che andiamo a bussare a casa sua: il disgraziato non può mica uscir di qui in camicia!
L’orologio segnava le tre del mattino.
— Fra mezz’ora saremo di ritorno.
Il farmacista, mentre noi ci muovevamo per uscire, ribatteva dolcemente gli sportelli, esclamando:
— Ah, bellissima! chi l’ha imaginata è un