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26 | i trionfi di eva |
cheraio allungando una moneta da cinque lire — ma sarà molto bene che non fiatate nemmeno sulla corsa di questa notte. Potreste avere delle noie anche voi.
— Perchè? — chiesi con cenno al dottore.
Il sorriso ironico gli riapparve ancora sulle labbra.
— Perchè è prudente. Ve lo spiegherò forse fra poco — rispose.
Il giovane di farmacia conosceva bene il dottore e si mostrò servizievolissimo; accese il gaz e preparò quanto il dottore ordinava.
In breve tempo fu praticata la lavatura dello stomaco, gli fu somministrata una forte dose di bismuto, e liberatolo delle vesti e steso su di un divano, gli furono applicate delle compresse calde. Gli accessi dopo alcun poco si susseguirono con minore violenza.
— Molto meglio, oh, molto meglio — mormorava l’infermo sorridendo lievemente al piacere di sentirsi liberare dai tentacoli del dolore — però è inconcepibile, sempre più inconcepibile! Eravamo fra buoni amici! Una zuppa eccellente! Se avessi ecceduto nel mangiare, capirei....
— Ora riposi un poco, signor marchese — disse il dottore —, si metta in calma e vedrà che fra un paio d’ore tutto è passato. Anzi, per far meglio, chiudiamo la porta e lasciamolo al bujo.
Del resto la raccomandazione era vana. Ada-