Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
il trionfo di puccìn | 251 |
ad Achille che ebbe tutta l’istruzione gratis come si legge nell’Oda dell’abate Parini.
E se per caso mancava la balia, senza ricorrere ai poppatoi tedeschi, ci pensava la lupa, come intervenne a Romolo e Remo; o pure ci pensavano le nobilissime api d’oro a distillare il miele su le labbra degli infanti.
Ed è per queste ragioni che gli antichi raggiungevano nel procreare delle epiche meraviglie.
Danao ebbe cinquanta figlie che diedero il primo esempio storico di nequizia muliebre, uccidendo in una notte i loro cinquanta mariti.
Priamo procreò quasi tutto l’esercito combattente contro l’implacabile Achille.
Giove dava il buon esempio nel mettere al mondo dei e dee, ninfe ed eroi, cui non bastava la fecondità di Giunone — questa Zantippe celeste, dalle bianche braccia e dall’iroso cuore.
Anche i patriarchi biblici non erano inferiori in gioia ed in facoltà procreatrici.
Vero è che allora si trattava di propagare la specie su la superficie della vasta e deserta terra, e perciò più figli si mettevano al mondo e più grande era la benedizione.
Oggi invece il signor Agente delle imposte, fornito delle sue implacabili misure, conta i metri cubi d’aria di cui è capace il vostro appartamento, e tassa in proporzione.