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20 | i trionfi di eva |
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Singolar cosa! Le discussioni fra me ed il dottore, pur raggiungendo le più eccelse e babeliche cime della fisica e della metafisica, partivano sempre dallo studio di lei, la incosciente, il marito di Clodio.
— Il suo cervello — diceva egli una sera — se fosse possibile metterlo a nudo, risulterebbe bianco e liscio come quello di un pulcino, di un idiota. Finora si sono fatte e si fanno delle questioni astratte di morale; quasi che la morale fosse un secondo infuso misterioso come l’anima. Noi invece facciamo delle questioni semplicemente fisiologiche; e quando lo studio del cervello sarà più avanzato, risulteranno manifesti molti fatti che oggi a pena si intendono. Certo, anche il profano, oggi, osservando due cervelli, quello poniamo di un semplice lavoratore del muscolo e quello di un uomo geniale, vi scorgerebbe differenze che non sospetta nè pur da lontano. Vi sono cervelli di pensatori che stupiscono per il lavoro meraviglioso ed immane che devono avere compiuto: macchine occulte e veramente divine che non conobbero il riposo se non il dì della morte: