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214 i trionfi di eva


— Di’ il metodo e la costanza, oltre che la memoria.

— Oh, certamente il metodo! mio marito alle sei del mattino è in piedi, qui al lavoro, e allora comincia la mia opera di pazienza e di sorveglianza; opera che non surge all’altezza della rinomanza nè all’onore della gloria, ma come l’umile violetta sparge il suo profumo d’intorno. Bisogna intanto sorvegliare che nessun rumore sia fatto intorno allo studio, che tutti gli abiti siano pronti, che i bambini siano puliti, che la colazione sia all’ordine, perchè mio marito è in questo un tiranno assoluto e terribile....

Quel tiranno e quel terribile furono pronunciati con tanta amabilità che la bocca del grande uomo, solleticata, si stirò di traverso in una specie di dotto sorriso.

— Tiranno costituzionale, molto costituzionale — corresse.

— Costituzionale, ma sempre terribile!

— Ma tu stessa devi ammettere che se i miei ordini non fossero precisi, se non assoluti, sarebbe impossibile attendere a tanta molteplicità di cose.

— Verissimo, però devi concedere che una collaboratrice più perfetta del tuo lavoro non l’avresti potuto trovare.

— Questo è verissimo! — disse il marito.

— Aggiunga poi che la nostra casa è spesso un porto di mare — rincarò la signora — lettere, postulanti, raccomandazioni, circolari, sollecita-