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La bicicletta è sempre stata una mia ardente passione.

I fisiologi hanno discusso se in bicicletta si possa pensare, anzi no pensare, ma più scientificamente cerebrare: io non so codesto. So che il pensiero o la cerebrazione più costante per me in bicicletta è la seguente: «frègatene!» Verbo plebeo, ma espressivo.

Quando l’aria sibila e vi ossigena e vi penetra e vi rende brioso, poroso, ilare, un unico pensiero, che è sintesi della più solida filosofia, si forma nel cervello: «frègatene!»

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Però se io entravo in biblioteca con visibili segni ciclistici, o berretto a visiera, o calzoni rimboccati o l’aspetto franco e lieto di uno che