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196 i trionfi di eva


Era lei con i capelli sciolti, in ammirabile veste da camera, sbucata non sapeva da dove.

Il povero Commendatore rimase per un istante immobile: fissò quella testa gentile, quegli occhi spaventati e accorati come per leggere se diceva il vero: — Va bene — disse poi e discese le scale. E non mai la parola bene volle appunto significare il contrario.

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Mezz’ora dopo una carrozza da piazza lo sbarcava a casa sua.

La marchesa consorte venne ella stessa ad aprire:

— Finalmente! — disse — Il senatore X*** che vi attendeva per questa mattina, è venuto egli stesso qui, ed ha aspettato per un’ora intera! In certi casi la buona educazione vuole che si avvisi!

— Un affare urgentissimo!

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Nel solito salotto da pranzo la colazione è imbandita: una colazione igienica e semplice: zuppa e carne di manzo a lesso.