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186 | i trionfi di eva |
perchè si trattava di un delitto a lui bensì noto come fatto, del pari che ignoto nelle sue vere cause.
Ecco di che si trattava: un terribile lôcch, o masnadiero cittadino, di quelli che in Milano infestano quadrivi e sobborghi (e lôcch deriva da loco spagnuolo che significa stupido: i quali lôcch fioriscono stupendamente sotto le nebbie di Milano come fiorivano stupendamente i bravi al tempo di Don Gonzalez Fernandez de Cordova) dunque un terribile lôcch, anzi il più terribile fra i terribili, era stato trovato fuori di via X*** steso morto a terra, morto sul serio — giacchè i lôcch — chi sa mai perchè? — quando anche ricevano un paio di pallottole di rivoltella nei fianchi, ritornano dopo pochi giorni d’ospedale sani e gagliardi alle loro occupazioni quasi che la divina Angelica fosse passata con le sue erbe magiche come avvenne pel fante Medoro — cosa che ai galantuomini feriti non accadrà mai.
La giustizia aveva fatto arresti sopra arresti, aveva smosso tutto il sottosuolo putrido di Milano, ma non aveva scoperto nulla. Il giudice istruttore aveva collegato con acutissima fantasia quell’omicidio ad altri fatti altrettanto gravi quanto rimasti ignoti, e non aveva scoperto niente.
La stampa eccitava il troppo lento passo burocratico della giustizia con articoli giornalieri.
Ora quel narratore lì, nella bottega del barbiere, spiegava la cosa con una semplicità stu-