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168 | i trionfi di eva |
«Sapristi, sapete voi, caro Fabrizi, che voi siete ancora un bell’uomo, un imponente, un gagliardo uomo? I vostri occhi, sì, sono liebig! Peccato che portiate quella barba, indizio e rivelatrice del tempo, ahi, inesorabile ed edace!»
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C*** C*** è un felice letterato mondano, il quale se non declinasse oramai per la inesorabile curva degli anni, avrebbe buona speranza di vedere avverato il suo lungo sogno di gloria. Ma la morte lo gabberà. Egli intanto si oppone per quanto può a questa crudele discesa, e un suo innocente artificio consiste nel ripetere alle dame le eterne, le uguali, le romantiche parole; e siccome tanto elle che lui discendono verso le rughe ed il grigio, così nè elle nè lui si avvedono del dolce inganno.
E fu manifestamente per effetto di questa sua inveterata abitudine di far complimenti che egli disse all’amico: «I vostri occhi sono liebig!»
E quel liebig voleva dire «sguardo concentrato come l’estratto omonimo» ovvero «amabile» come liebig significa in tedesco?
Il commendatore Fabrizi non si curò per allora di indagare, ma se ne sentì lusingato: tanto più