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12 | i trionfi di eva |
dirò di più: è un’ingenua!» «Con quegli occhi, con quelle mosse, un’ingenua? Ditelo a tutti e nessuno vi crederà! La vostra psicologia si beffa della mia ignoranza. Ma sia come volete, ecco: Elena» «Ma Elena era un’adultera, e costei invece è una moglie probabilmente fedele.»
— Ma voi, mio caro, vi compiacete a giuocare ad assurdi.
— Come vi pare. Non mi credete? Liberissimo. Io vi assicuro che noi ci troviamo di fronte ad un temperamento sessualmente frigido. Non vi ho detto che si tratti di coscienza, di fedeltà morale, di dovere o di altro sentimento che passi sotto il nome commerciale di virtù. E per questo ho affermato: probabilmente fedele. Quanto anzi a coscienza noi siamo anzi nel caso opposto: la dama in questione non ha altra coscienza che quella che riguarda la propria bellezza, in che consiste una tipica forma dell’intelligenza muliebre, che meriterebbe di essere studiata di più dalle pedagogiste e dai maestri. Ora, quando la consapevolezza di tale fascino si congiunge ad un temperamento ardente, connaturato in un organismo così fatto, allora abbiamo le Elene, le Messaline, ecc., ecc.: ma qui manca uno degli elementi per costituire tale composizione chimica anzi psichica, e perciò vi dico: Il giudizio del publico è erroneo su questa dama, come è erroneo il vostro.
— Sia come più vi pare. Escludiamo Elena;