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146 | i trionfi di eva |
Ciò indispettiva la dama. — Fra noi va bene — costei dicea — ma davanti al publico fate male: voi avete graziosissimi abiti, ma non avete toilettes. Permettete che ve ne acquisti.
Nadina rifiutò sempre questa offerta.
— Non parete nè meno giovane italiana — concludeva Mrs. Evelyne.
***
Era il tempo in cui Amore, il buon statuario, ha compito l’opera sua. Era il tempo che la donna sente il bisogno di far sè devota e sottomessa all’imperio dell’uomo.
Se ciò non avviene cadono in breve le corolle della bellezza, chè questa è la legge del buon statuario.
Ma vi era qualcosa per cui Nadina era invincibile e si irrigidiva.
Se una parola ardente di amore fosse in quel tempo caduta su lei, ella sentiva che si sarebbe trovata miseramente indifesa.
Ma quella gente non amava. Tutte le sensazioni erano a loro possibili, non l’Amore!
No! Mai nessuna parola d’amore, nessuna dolce, timida, cara parola fremente, ma sempre quegli occhi dei re dell’oro fissi invariabilmente su lei come a dire: «Vostro prezzo, miss, mademoiselle, fräulein?» secondo i casi.