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sino a qual punto le gambette erano bagnate.

– Voi siete molto bagnata!

Ella mostrò che era molto bagnata.

Si poteva parlare delle scarpine grondanti, ma l’argomento poteva cadere nel prosaico argomento di un paio di scarpe nuove, e il Cav. Bajs preferì risalire alla lirica.

– Bocca di gelsomino – esclamò lui pateticamente.

Era una stupida boccuccia, quella della piccola madre, che il Cav. Bajs appressò ai suoi baffi di recente arricciati; ma era pur sempre la giovinezza! Ella si lasciò accostare.

Ma quel piccolo – come chiamarlo? — quell’intruso, non volle che si toccasse eccessivamente la mano e le altre cose di sua madre, come fossero state sue proprietà, e non del Cav. Bajs, almeno provvisoriamente.

– Vieni, Trottolino, di là nel tuo lettuccio che hai sonno, vieni con me, – diceva la negromante – chè mammina ha da fare. Andiamo a vedere il Bambin Gesù.

Ma egli, così docile, pure rifiutò.