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L’attimo fiammeggiante | 83 |
— Infatti... (E il Cav. Bajs se la prese dentro, nella pelliccia).
– Come hai fatto a tardare tanto? – domandò la negromante.
– Son dovuta tornare a piedi. Speravo di prendere dieci lire, i soldi del mio lavoro. Ma la signora era fuori: ho aspettato un pezzo. Allora ho lasciato il lavoro e son venuta a piedi.
– Ma il tram? – domandò il Cav. Bajs.
– Non avevo da prendere il tram. Non ci credete? Ah, ah, ah!
Rideva stoltamente come una chanteuse, e mostrava il borsellino vuoto.
Si poteva parlare del borsellino: ma il Cav. Bajs preferì parlare delle mani che tenevano il borsellino.
– La vostra mano è assai graziosa.
– Vi pare?
– Veramente.
– Vi fa piacere che la mia mano sia graziosa? – disse con voce indifferente.
Il Cav. Bajs cominciò a solfeggiare su la spalla, su la nuca; poi volle sincerarsi